La scorsa estate Sony ha debuttato con un cellulare di fascia alta, l’Xperia XZ!
La particolarità di questo smartphone è che riesce a fare dei video in Super Slo-Motion, rallentando il frame rate di un ordine di grandezza più veloce rispetto ai telefoni della concorrenza.
La fotocamera del telefono può catturare lo sbattere delle ali degli uccelli o l’acrobazia di uno skateboard, ad una velocità di 960 fotogrammi al secondo!
Al contrario, l’iPhone X offre un massimo di 60 fotogrammi al secondo a 4K (UHD ultra alta definizione), mentre il Samsung Galaxy S8 offre metà del frame rate a 4K e fino a 60 fps durante la registrazione in alta definizione.
Questa settimana Sony ha presentato alcuni dettagli su come ha fatto funzionare questa fotocamera veloce all’interno di un piccolo spazio e con potenzialità ridotte come quelle di un cellulare. La chiave è un insolito design tridimensionale che racchiude un livello di DRAM tra un sensore di immagine CMOS e un livello di unità logica.
Le velocità della fotocamera sono in genere limitate dal tempo necessario per trasferire i dati dai singoli pixel, afferma Hidenobu Tsugawa, un ingegnere della Sony Semiconductor Solutions di Kanagawa, in Giappone.
Il bucket del pixel deve essere svuotato prima che possa essere riempito di nuovo e, il lento trasferimento dal chip di imaging rallenta il processo.
Per realizzare fotocamere a frame rate più elevate e ridurre la distorsione nelle immagini in rapido movimento, i produttori dei chip per SLR di fascia alta possono svuotare più velocemente il contenitore di ogni pixel, costruendo elementi di memoria all’interno dei pixel stessi.
Nei telefoni cellulari lo spazio è un optional ed i grandi pixel abilitati alla memoria, occuperebbero troppo prezioso spazio.
Il sensore di immagine Super Slo-Motion risolve questo problema!
Il chip di rilevamento delle immagini da 19,3 milioni di pixel, un livello di unità logica e un livello comprendente 1 gigabit di DRAM, sono fabbricati su wafer separati, quindi uniti insieme, assottigliati e collegati tramite collegamenti interstrati attraverso il silicio.
A circa 130 micrometri di spessore, questo sensore impilato è ancora abbastanza piccolo per un cellulare e, secondo Sony, ha lo stesso ingombro dei normali chip di rilevamento delle immagini.
Invece di passare dal pixel all’unità logica e quindi alla memoria off-chip attraverso un’interfaccia lenta, i dati di immagine si svuotano direttamente dallo schieramento di pixel nel livello DRAM!
Questa disposizione rende la velocità del sensore di immagine l’unico vincolo, e le immagini in rapido movimento sono meno inclini alla distorsione, dice Tsugawa.
“Anche se la qualità dell’immagine non è ancora buona come una reflex, la qualità del movimento è migliore a causa della velocità di lettura, questo perchè i sensori smartphone stanno iniziando a migliorare!“