Gli scienziati hanno individuato l'età esatta della Luna

Gli scienziati hanno individuato l’età esatta della Luna in maniera molto precisa, grazie a campioni di rocce lunari raccolte durante la missione Apollo 14 della NASA

L’analisi delle rocce ricondurrebbe la creazione della Luna a 4,51 miliardi di anni fa, ed a soli 60 milioni di anni dopo che il sistema solare si è formato.
Questa età renderebbe la Luna molto più vecchia rispetto a quanto recentemente stimato, portandola a 4,3 o 4,4 miliardi di anni.
Se i risultati sono esatti, vuol dire che l’impatto enorme che ha creato la Luna, doveva essere avvenuto abbastanza presto nella storia del sistema solare.
Si pensa che la Luna si sia formata dai detriti di una collisione ad alta velocità tra la Terra e un pianeta simile ma più piccolo, chiamato Theia.

Analizzare la situazione temporale di questo evento, è importante per capire quando la vita si è formata sulla Terra.
Sul nostro pianeta, inseguito all’impatto, sarebbe stata completamente spazzata via ogni forma vivente. Quindi sapere l’età della Luna, è utile per avere un’ idea di quando la Terra ha ricominciato ad essere un luogo adatto per vivere.

Mélanie Barboni con uno zircone lunare

Mélanie Barboni con uno zircone lunare.

La tecnica per la datazione della Luna è nata grazie agli studi della dottoressa Mélanie Barboni, una ricercatrice del Dipartimento di Terra Planetaria e Scienze Spaziali presso l’Università della California di Los Angeles, la quale ha analizzato i componenti chimici di un minerale, lo zircone, trovato all’interno dei campioni lunari.

Lo studio di questo minerale ha aiutato gli scienziati a capire un “evento importante” durante la formazione della Luna: la sua solidificazione!
L’impatto avrebbe creato un enorme oceano di magma liquido, che si è fuso nella Terra e nella Luna.

I campioni lunari dello zircone hanno dato agli scienziati la chiave per stimare quando si è verificata la solidificazione della Luna che coincide anche con l’inizio della vita.

“Tuttavia i risultati non possono essere sufficienti per risolvere veramente il dibattito sull’età della Luna”, secondo Richard Carlson, il direttore del Dipartimento di Magnetismo Terrestre all’ Istituto di Scienze Carnegie.

Carlson afferma che la Barboni ed il suo team hanno fatto un buon lavoro, ma ha anche alcune preoccupazioni circa la tecnica utilizzata per analizzare lo zircone, così come su alcune ipotesi che sono state fatte durante le analisi.

Le proprietà dello zircone sono usate anche qui sulla Terra per effettuare le datazioni

Una foto della superficie lunare scattata durante Apollo 14 - NASA

Una foto della superficie lunare scattata durante Apollo 14 – NASA

Infatti lo zircone è un tipo di roccia che una volta cristallizzata dal magma, rimane relativamente invariata per milioni di miliardi di anni.

Nello specifico, la cristallizzazione dello zircone ritrovato sulla Luna fa pensare che questa fosse ancora “vulcanicamente” attiva.

“Questo minerale è perfetto quando si tenta di capire tutti i processi che si sono succeduti nel tempo, perché è incredibilmente robusto e non subisce facilmente alterazioni”, dice la Barboni.

Tuttavia, la tecnica utilizzata per analizzare questi campioni lunari è stata un po’ rischiosa, perché ha comportato la dissolvenza dello zircone con l’acido.

Di certo la scelta è stata ponderata bene, perchè i minerali in questione sono davvero preziosi, ma i colleghi della dottoressa si sono fidati di lei accordandole il permesso.

Attraverso questo processo la Barboni è stata in grado di separare quattro elementi chiave!

La prima coppia di elementi era composta da uranio e da piombo.

L’uranio è un elemento radioattivo che si trasforma in piombo per un periodo di tempo abbastanza lungo.
Si tratta di una conversione che avviene ad una velocità specifica, e gli scienziati possono utilizzare il rapporto tra questi elementi all’interno dello zircone, per trovare l’esatta età della roccia.
Ma anche risalendo a quando la roccia si è formata, non avremmo esattamente con precisione il quadro generale della situazione, in quanto la Luna potrebbe essere più vecchia rispetto a quando lo zircone si è cristallizzato sulla sua superficie.

Ecco perché la Barboni ha misurato la seconda serie di elementi: il lutezio e l’afnio.

Quando la Luna prese forma, i suoi materiali furono separati in una specie di mantello circondato da una crosta, tale processo avrebbe cambiato il rapporto tra il lutezio e l’afnio all’interno di alcune parti della Luna. Il rapporto tra questi elementi ha fornito indizi utili per capire quando questo processo di differenziazione ha avuto luogo, ovvero quando lo zircone era ancora un magma!

Carlson dal canto suo ha detto però che il lavoro basato sullo studio dei rapporti del lutezio e dell’afnio nei primi anni del sistema solare, può aver alterato le stime finali. In più ha espresso dei dubbi anche sul processo di dissoluzione acida, che potrebbe non aver catturato con esattezza i rapporti lutezio/afnio all’interno dello zircone.

Tutto ciò chiaramente non è sufficiente a screditare i risultati ottenuti dalla Barboni, ma sicuramente può portare a rivalutarne qualche risultato.

Se la vita si fosse formata più tardi di 4,1 miliardi di anni fa, allora l’impatto sarebbe probabilmente avvenuto molto prima rispetto alla comparsa di forme di vita, ed in questo modo la Terra avrebbe avuto più tempo per formare il suo pianeta e per creare successivamente, le condizioni per vivere e prosperare.

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