-
gσvєяиι™ ha inviato un aggiornamento 8 anni, 2 mesi fa
CAPITOLO 2: TOM
…qualcosa mi strattona per un braccio, così mi giro e vedo tre ragazzi del 5° anno (2 anni più grandi di me). Uno biondo mi attacca al muro e inizia ad urlarmi contro e a ridere, lo guardo e noto che ha gli occhi rosso sangue. “Ascoltami, sei fatto da far schifo, quindi non farmi nulla perchè poi quando ti riprendi te ne potresti pentire”. Invece l’unica a pentirsi sono io, dal momento che il ragazzo mi assesta un pugno dritto in faccia. Sono stordita non capisco niente di quello che si stanno dicendo.Percepisco solo qualcosa che fa pressione sulla mia gola e mi tiene alzata da terra …
… “Ei come stai?” dice una voce maschile. Non rispondo subito, mi guardo in torno e riconosco a mala pena il posto in cui sono. Alzo lo sguardo verso il ragazzo. Lui mi osserva dall’alto e rimane appoggiato al muro con le braccia incrociate in attesa di una mia risposta. “Che ti pare?” rispondo acida e sento colarmi qualcosa in faccia. Mi tocco prima il naso e poi il sopracciglio destro e noto con piacere che c’è del sangue ovunque sulla mia faccia. “Comunque io sono Tom”lo guardo con disprezzo e poi domando “E sei stato tu a farmi questo?”. Tom scuote la testa prima a sinistra e poi a destra “No Martina, ma non preoccuparti adesso loro se ne sono andati, li ho mandati via.” Cerco di alzarmi in piedi ma dato che non mi reggo in piedi Tom viene verso di me e mi prende in braccio. Facciamo un tratto di strada a piedi e poi mi mette nella macchina, nella sua macchina. Durante il viaggio regna il silenzio fio a che non ripenso a quello che è successo e chiedo schiarendomi prima la voce “Ma come facevi a sapere il mio nome?”, continua a guardare la strada e passano alcuni minuti “Sono dell’ultimo anno ragazza, e tu sei nuova. Le voci girano.”
Guardo il cielo dal finestrino e sta iniziando a tramontare il sole, con questo spettacolo chiudo gli occhi e cerco di riposare. Sento che qualcosa mi sta sollevando e poi mi ricordo di Tom, faccio per aprire gli occhi e per alzarmi in piedi, ma poi mi ricordo che in casa non c’era nessuno, quindi faccio finta di dormire e mi accoccolo tra le sue braccia.Riesco a percepire quando con delicatezza mi sfila le chiavi dallo zaino ed entriamo in casa. Dopo 2 minuti di ricerca della camera mi mette sotto le coperte e a quel punto apro gli occhi (perché mi viene da ridere), ma non se ne accorge ed esce dalla stanza. Se ne è andato,e mi viene da piangere, ma non so perché; fino a che lo vedo spuntare dalla porta con dei tovaglioli, l’acqua ossigenata e un panetto di ghiaccio. Si avvicina a me e mi sorride, uno di quei sorrisi puliti e sinceri che non vedevo da tanto, che non vedevo dal’ultima volta che avevo visto Agnese.
Piega un fazzoletto in 4 parti e lo bagna con l’acqua ossigenata, poi si siede sul mio letto e inizia a picchiettare delicatamente sul sopracciglio poi mi porge il ghiaccio che metto sul naso che mi pulsa. Mentre arreggo il ghiaccio con la mano lo guardo e rimango affascinata. Noto che si morde il labbro perché è concentrato ed inclina leggermente le sopracciglia. Mi scappa un sorriso e lui arrossisce e torna immediatamente ad avere la faccia seria e fredda che aveva, appena avevo riacquistato i sensi dietro la scuola. Smette di tamponarmi il sopracciglio e appoggia il fazzoletto sul comodino,poi si alza ed esce dalla stanza. Passano 5 secondi e sento la porta di casa che si chiude bruscamente. Capisco che se n’è andato e scoppio a piangere anche se non so bene il motivo.
Suonano 2 sveglie, una la riconosco ed è quella del mio telefono, ma l’altra non capisco da dove venga, così mi alzo e vedo il telefono di Tom sul comodino. Mi vesto e metto nello zaino entrambi i telefoni. Poi mi rifaccio il letto e sento che è
completamente bagnato “Ma che…?”, poi ho l’illuminazione e mi ricordo del ghiaccio che evidentemente si era sciolto. Non ho tempo di asciugare il letto, ho a mala pena quello per medicarmi il taglio sul sopracciglio usando dei cerotti apposta per i tagli profondi (mio fratello domenica scorsa si era tagliato con il taglierino e quindi eravamo andati in farmacia a comprali), poi esco di casa e vado a prendere la metro.
Vago per il cortile della scuola alla ricerca di Tom per restituirgli il cellulare e questo mi rende molto nervosa perchè insieme a lui ci saranno i suoi amici che sono dell’ultimo anno. Infatti, lo trovo vicino a dei cespugli con 2 ragazze e 3 ragazzi. Mi avvicino a loro ripetendomi “devi sembrare decisa, non puoi fargli vedere che sei una pappa molla” e sotto lo sguardo attento di una con i capelli rosso fuoco pronuncio il suo nome e lui si gira subito. “Ehm questo dovrebbe essere tuo, ieri te lo sei dimenticato sul mio comodino.”Mentre gli porgo il telefono noto che la rossa gli lancia un’occhiataccia e lui sbianca strappandomi il telefono di mano e dice ad alta voce “Io? A casa tua? Ma stai scherzando!? Povera illusa,ti piacerebbe che fossi venuto nella tua stanza.” e poi scoppia a ridere seguito da tutto il gruppo.
Proprio davanti a me vedo arrivare un ragazzo biondo dall’aria familiare. “Oh merda” è il ragazzo di ieri quello che mi aveva preso a botte.Guardo istintivamente Tom che alza le mani ed insieme ai suoi amici vanno via, ma il biondo non li segue, viene dritto verso di me con aria decisa, fino a che si ferma di fronte a me e …