L’MP3 è il formato audio che ha rivoluzionato il modo di ascoltare musica negli anni ’90!
E adesso è andato ufficialmente in pensione!
L’Istituto di ricerca tedesco Fraunhofer per i “Circuiti Integrati” che ha creato il formato, ha annunciato di recente
di aver terminato la licenza per alcuni brevetti MP3! In altre parole? Non volevano tenerlo in vita dal momento che esistono già modi migliori per memorizzare la musica…
Al posto dell’MP3 sarà infatti sviluppato un formato di codifica audio avanzato chiamato AAC, già conosciuto per essere di fatto quello usato per il download della musica e dei video sui telefoni cellulari.
Il risultato sarà quindi semplicemente più efficiente e con una maggiore funzionalità, come ad sempio lo streaming TV e le trasmissioni radio, che utilizzano questo tipologia di formati per garantire un audio di qualità superiore, con bitrate inferiori rispetto all’MP3.
La ricerca di base per la codifica audio iniziò alla Friedrich-Alexander di Erlangen-Norimberga alla fine del 1980, insieme al Fraunhofer Institute. Il risultato fu un MP3 standard ed il suo formato occupava il 10 per cento nello spazio del file originale. Una riduzione monumentale a quei tempi!
Ma alla fine degli anni ’90 quei piccoli file fuono zippati per essere trasmessi attraverso “Internet” che stava appena nascendo, generando così una corsa all’oro nella pirateria digitale.
Per anni, siti come Napster e Kazaa hanno ospitato milioni di file audio e video attraverso un servizio peer-to-peer che consentiva alle persone di scaricare qualsiasi cosa con un clic!
iTunes di Apple negli ultimamente ha dominato questo mercato, fornendo la possibilità di utilizzare il formato AAC quasi fin dall’inizio, ma l’MP3 merita comunque un posto di merito nella storia per aver permesso gli utenti occasionali di sperimentare per la prima volta il vero potenziale di Internet nello scambio di dati (anche se a volte illegale).