Il 14 febbraio non è solo un giorno attesissimo dalle coppie di innamorati, ma è anche un giorno in cui fiori, cioccolatini e profumi sono gli acquisti più registrati rispetto ad ogni altro giorno dell’anno!
San Valentino 2018: idee regalo e perché si celebra questo giorno
- La festa degli innamorati oggi e i regali ricorrenti
Soprattutto nei Paesi anglosassoni il dono per eccellenza durante questa festività, sin dal XIX secolo, è lo scambio di Valentine, dei biglietti d’amore sagomati secondo le figure che rimandano al tema dell’amore.
La Valentine più antica risale a Carlo d’Orléans, il quale detenuto in una torre, si rivolge alla moglie dove fa riferimento proprio a San Valentino.
La particolarità di San Valentino è il modo in cui viene festeggiata questa celebrazione.
Secondo la tradizione giapponese sono le ragazze che devono regalare una scatola di cioccolatini ai ragazzi, i quali non devono essere necessariamente i fidanzati, ma anche amici o colleghi di lavoro. Gli uomini che ricevono questo dono devono ricambiare il gesto un mese dopo, il 14 marzo, donando a loro volta un cioccolato bianco.
In Spagna il patrono è San Giorgio, il quale avrebbe salvato una fanciulla da un drago e promettendo che da quel giorno non ci sarebbero stati più sacrifici umani. In ricordo di questa narrazione alla cappella di San Giorgio nel Palazzo della Generalitat si organizzava una fiera delle rose.
- La storia di San Valentino
San Valentino da Terni era un vescovo romano che in un secondo momento fu proclamato martire.
Vi sono testimonianze e documenti che raccontano la storia del martirio di questo santo. Nel Passio Sancti Valentini, viene narrata tutta la vicenda del martirio, la tortura subita dal santo con la successiva decapitazione notturna e la sepoltura a Terni.
Secondo l’agiografia, San Valentino fu condannato a morte proprio per la sua determinazione nel non voler appoggiare la persecuzione dei cristiani.
La condanna della decapitazione, avvenuta il 14 febbraio 273, sarebbe sorta a causa del matrimonio che il vescovo avrebbe celebrato tra la cristiana Serapina e il legionario romano Sabino, che invece era pagano. Sempre secondo le testimonianze, il matrimonio si sarebbe svolto velocemente perché la sposa era malata, ma i due innamorati incontrarono la morte proprio durante il momento della benedizione del vescovo.
Come si può ben capire la festività di San Valentino non è direttamente collegata alla storia della vita del Santo, ora patrono degli innamorati e protettore degli epilettici.
Si ritiene che questa sua scelta di opporsi al potere per unire in matrimonio due innamorati, sia stato il principale motivo per cui gli è stato conferito questo titolo.
- I miti che circondano la festa degli innamorati
Nei Paesi in cui si festeggia la festa di San Valentino sono nate anche leggende e miti che dimostrerebbero il collegamento tra il martire e l’attuale festa.
Negli Stati Uniti si narra come Valentino avrebbe ricongiunto una coppia di innamorati donando loro una rosa, un’altra versione della storia afferma invece che la pacificazione tra i due giovani sarebbe avvenuta perché il vescovo avrebbe fatto volare intorno a loro coppie di piccioni che si sarebbero scambiati gesti affettuosi. Da qui deriverebbe anche il termine piccioncini.
Si riconosce che molto probabilmente la festa di San Valentino risalga al IV secolo, ma non direttamente dal santo di Terni, quanto per sostituire la festività già esistente dei Lupercalia.
Questa festività si svolgeva in onore del dio Fauno, protettore di ovini e caprini. Allo stesso tempo questa divinità era riconosciuta anche come il dio Luperco, dio della fertilità. Questa festa si svolgeva durante i giorni nefasti di febbraio, dal 13 al 15 del mese e aveva lo scopo di purificazione. I lupercali avevano l’intento di tenere i lupi lontano dai campi coltivati e dal bestiame, questo é il motivo della definizione nefasti.
Come narra anche Ovidio, al tempo di re Romolo si sarebbe verificato un periodo di sterilità tra le donne, le quali si sarebbero rivolte alla dea madre Giunone, che avrebbe esordito dicendo che le donne dovevano essere penetrate da un caprone sacro. Questo oracolo è stato interpretato come un’indicazione a sacrificare un capro, tagliarne la pelle a strisce e colpire la schiena delle donne.
Da questo mito derivò poi anche l’esecuzione della celebrazione di questa festività, che fu abolita dai cristiani e in particolar modo con l’intervento di Papa Gelasio I, che nel 496 d.C. decise di spostare questa festività il 14 febbraio, in concomitanza della morte di San Valentino.
Da qui il patrono di Terni divenne protettore degli innamorati e ora è riconosciuto sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa ed anglicana.