Se siete degli appassionati di video, potreste aver già visto dei SexyRobots che fanno pole dance! Oppure no… ?
Il robot in questione con una telecamera CCTV in testa, è una creazione nsata nel 2008 dell’artista britannico Giles Walker, insieme ad un altro robot che fa il DJ.
Come Walker spiega, i robot all’epoca della creazione, servivano più che altro per una questione di sorveglianza, in quanto il governo stava installando telecamere CCTV in tutta Londra per monitorare eventuali attacchi terroristici, e la Gran Bretagna stava diventando la società più sorvegliata del mondo!
Them robots comin for EVERYBODY job pic.twitter.com/sHYVt88Zta
— whomst’veatlantavegas (@Namastaywoke) 3 dicembre 2017
“Così stavo giocando anche io con l’idea fissa in testa del voyeurismo”, riferisce Walker.
Fin dalla loro creazione, i robot hanno assunto una vita propria e Walker li ingaggia per conferenze tecniche, festival e altri eventi (costano circa 1.300 euro al giorno) e, anche se sembrano usciti da un film di fantascienza, i robot non sono tecnologicamente complessi. Sono fatti come dei manichini da negozio e sono azionati da motorini tergicristallo, con i loro movimenti controllati da brevi anelli predefiniti.
“A quel tempo ho costruito tutte le mie cose con scarti e oggetti trovati”, dice Walker. “Quindi non c’è molta tecnologia…”
Gli altri progetti di Walker includono Breakdown Clown (una scultura animatronica che monologa mentre i suoi schemi linguistici lentamente degenerano); l’Ultima Cena (un gruppo di 13 sculture che parlano, discutono e fumano attorno a un tavolo); e una serie di sculture robot “senza casa”, collocati nelle città come arte guerrigliera!
Come pezzi d’arte che potrebbero apparire in una conferenza tecnologica però, i robot ballerini si sentono nati in questo secolo. L’industria tecnologica infatti sta appena iniziando a fare i conti con la sua lunga storia di sessismo radicato e discriminazione e alcune persone potrebbero dunque ritrovare i robot sessualizzati in una fiera tecnologica del sesso.
Walker, che non ha creato i robot pensando a questi problemi, dice che ci penserebbe due volte prima di rifarli, perchè che l’ascesa dei “sexrobots” ha dato alle sculture nuove connotazioni…
“Questi sono pensati per essere un gioco sul voyeurismo, ma a causa del sexbot hanno assunto un tocco leggermente minaccioso!”