Avete mai provato a prendere una mosca? Ad esempio quelle piccole che ronzano sopra la frutta?
Sicuramente vi sarete accorti che non si tratta di un’operazione semplice! I piccoli e furbi insetti riusciranno quasi sempre ad evitare di essere spiaccicati!
Infatti le mosche non solo sono incredibilmente agili, ma sono anche super efficienti perchè utilizzano solo 12 muscoli, ciascuno controllato da una singola cellula cerebrale o neurone per spingere se stesse attraverso l’aria.
In confronto, i colibrì sono in grado di produrre delle acrobazie aeree quasi identiche, ma utilizzano 100 volte più neuroni per controllare i muscoli.
La potenza dei muscoli degli insetti è più potente di qualsiasi altro animale sul pianeta!
Gli scienziati recentemente hanno scoperto che quelli delle mosche si dividono in due tipi:
- ci sono 5 muscoli tonici che sono sempre in funzione e che regolano la messa a punto per il volo;
- l’altro tipo è composto da sette muscoli fasici che determinano il movimento volontario, ovvero hanno la funzione del movimento e sono caratterizzati da una maggiore dotazione di fibre muscolari. Generalmente sono inattivi, ma se è richiesto un’azione istantanea e potente, si attivano rapidamente.
Le ali dei mammiferi in realtà hanno solo ossa e pelle attorno, tutti possiedono una specie di spalla, una parte che potrebbe essere chiamata gomito, un’altra associabile ad un polso, delle articolazioni ed una elaborazione neurale che da potenza ad un muscolo che tali strutture richiedono.
Questo richiede un uso intenso di risorse, che è l’esatto opposto di un’ala di un insetto!
Le ali degli insetti infatti, sono strutture singolari controllate da una complessa struttura che è azionata da gruppi muscolari di potenza e di movimento.
Per capire con precisione come questi muscoli lavorano, gli scienziati hanno allevato una razza di mosca in laboratorio, osservando che questa utilizzava la proteina del calcio per iniziare le contrazioni muscolari e che questo utilizzo era più concentrato tanto più alta era la richiesta ci contrazione.
Il team ha successivamente collegato agli occhi della mosca un “simulatore di volo”, che mostrava diverse indicazioni (visive) istigandola a cambiare rotta. Studiando questi movimenti, gli scienziati sono riusciti a risalire a come le mosche riescono così facilmente ad evitare le collisioni in aria!
Gli scienziati inoltre sperano che questa loro ricerca, contribuirà in futuro a spiegare le funzioni motorie più complesse sviluppate in animali più evoluti.