Acrobazie Parkour 2016

È una tendenza metropolitana che negli ultimi anni sta spopolando anche qui in Italia.
Chi di voi ha mai sentito parlare del parkour?

Secondo gli appassionati non rimane soltanto uno sport acrobatico fatto di tanta disciplina e tecnica, ma lo possiamo applicare anche alla quotidianità: infatti il parkour e i suoi valori non ci insegnano solo la conoscenza dei propri limiti e il rispetto, ma ci aiutano anche ad affrontare gli ostacoli e, metaforicamente parlando, anche in generale le difficoltà della vita…

Questo sport consiste infatti nel muoversi scegliendo un punto di partenza e uno di arrivo, con agilità, semplicità e velocità. Si pratica in città (ma no solo), superando le barriere architettoniche urbane o naturali come muretti, panchine, ringhiere, scale, siepi, alberi etc… Sempre in modo creativo, atletico e con estrema destrezza.

Ma ora un po’ di storia!

Possiamo dire che questa pratica nasce nel 1900 circa. Il francese Georges Hèbert, insegnante di educazione fisica, dopo un viaggio in Africa rimase colpito dai fisici degli indigeni che, nonostante non avessero un istruttore che li allenasse, avevano corpi flessuosi, forti, agili e robusti.

Creò un sistema di allenamento naturale, appunto ilParcours (o percorso ad ostacoli), che servì inizialmente anche per addestrare le truppe militari.
Il termine “Parkour” venne invece introdotto nel 1998 da David Belle, ginnasta, attore francese e stuntman (il cui padre era stato addestrato proprio da Hèbert) e Hubert Koundè, sostituendo alcune lettere (la “C” con la “K” e tolsero la “S” finale per dare più aggressività al termine derivato da “ Parcours du combattent”).

Un filone del Parkour è anche ilFree Running dove, in aggiunta ai salti, c’è anche la ricerca della spettacolarità del movimento stesso.
Questa pratica, sebbene appaia semplice quando vista al cinema (come nel recente film Tracers del 2015, che vede l’attore Taylor Lautner nelle vesti di un Bike messenger di New York, imparare velocemente il Parkour), richiede invece cura, dedizione e tantissimo allenamento per perfezionare la tecnica del movimento.

Non c’è spazio per l’improvvisazione e non può essere semplicemente descritta come una corsa per saltare dai palazzi. Non deve essere fatta con superficialità, perchè gli effetti di una caduta possono essere veramente gravi! Vedere per credere!

Quindi ragazzi… Se volete iniziare, fatevi un giro sul web perchè abbiamo molte associazioni e scuole in Italia che insegnano questa disciplina in modo professionale e con una sana dose di divertimento!

  • Free Running 2016

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